giovedì 18 aprile 2013

Pakistan, attacco drone colpisce i civili. 5 morti, 7 feriti




“Anytime bombs are used to target innocent civilians, it is an act of terror.” - Barack Obama, 15 aprile 2013


Un bollettino di guerra che si aggrava nel silenzio dei media, mostrando l’inefficacia dell’uso dei droni nella guerra al terrorismo portata avanti anche dall’amministrazione Obama. L’ultimo attacco killer in Pakistan, nella regione Babar ghar, nel Waziristan meridionale, un territorio al confine con l’Afghanistan. Nell’area tribale, dove si susseguono regolarmente assalti con velivoli senza pilota, una casa è stata completamente distrutta. Bilancio finale: 5 vittime e 7 feriti, tutti civili. Il 14 aprile altre 4 persone sono state uccise nella zona Datta Khel, suscitando le proteste del Pakistan: la popolazione si sente poco protetta ed esposta a continui attacchi che mietono vittime tra i civili, soprattutto donne e bambini. Le relazioni tra Washington e Islamabad appaiono tese perché l’uso sistematico dei droni sta dimostrando contraddizioni sempre più evidenti e aprendo una stagione di manifestazioni anti-americane che non rende difficile giustificare la presenza degli Stati Uniti nell’area. La morte inaspettata che cade dal cielo, vite continuamente spezzate in nome della democrazia e in America la percezione diffusa che la tragedia di Boston debba anche aprire un dibattito sulla guerra dei droni, dove ogni presunto terrorista ucciso porta a colpire 50 civili. Una guerra silenziosa di cui molti non vogliono essere complici.

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