lunedì 8 aprile 2013

Evo Morales e la nazionalizzazione della lotta al narcotraffico. Destabilizzazione e geopolitica




Il giornalista Patricio Mery rivelava, lo scorso ottobre, una vasta operazione per il trasporto della droga dalla Bolivia al Cile, con la complicità della polizia cilena e del ministro della Difesa Rodrigo Hinzpeter, braccio destro di Sebastián Piñera. La notizia ha preso una piega di rilievo quando è stato rivelato che il denaro ottenuto da quest’attività illegale è stato utilizzato dalla CIA per destabilizzare il Presidente ecuadoriano Rafael Correa, uno dei leader latinoamericani più ostili agli Usa. La gestione illegale della droga con coinvolgimento della CIA e della DEA prevedeva un aumento dei finanziamenti destinati al golpe silenzioso: 87 milioni di dollari per comprare giornalisti che montassero scandali su Correa. Dopo l'Irangate (la cellula Oliver North aveva finanziato ribelli anticomunisti attraverso la gestione della cocaina che dalla Colombia raggiungeva gli Stati Uniti), la scelta del Presidente Morales appare più come un’accusa: l’utilizzo della lotta alla droga come espediente per ingerenze nella sovranità nazionale dei paesi latinoamericani e per destabilizzare i governi non allineati e appropriarsi delle risorse.
I rapporti tra Usa e Bolivia sono tesi dal 2008, anno dell’espulsione dell’ambasciatore Philip Goldberg e successivamente di quello boliviano dagli USA. Il tentativo della Casa Bianca di conciliazione attraverso il dono di un aereo King Hair, tre cargo C-130 e otto elicotteri UH-1H è al momento fallito. Morales non ha tardato a chiarire, in un incontro pubblico nel comune di di San Luis di Chaqui Boliviano, che si tratta di mezzi vecchi e soprattutto che il Paese utilizzerà le proprie risorse (corrispondenti a 40 milioni di dollari) per le attività di intelligence e di lotta contro il traffico di droga. Parola d’ordine: nazionalizzare la lotta contro il traffico della droga per riappropriarsi della propria sovranità ed evitare malcelate ingerenze. A questo proprosito, Morales ha annunciato che anche la regione del Chapare, base operativa contro il traffico di droga, passerà sotto il governo boliviano.

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