sabato 27 agosto 2022

sottrarci

Quando la vita sembra sottrar-ci, stiamo solo moltiplicando il tempo della consapevolezza.

Olga Tamburini 

occhi

Ho attraversato le mie solitudini
per arrivare ai tuoi occhi
e adesso conservo la fiamma
vestale di un sogno
per riscattare i miei giorni.

Olga Tamburini 

domenica 21 agosto 2022

non ti ho raccontato

Non ti ho raccontato bene, mentre ti parlavo all'orecchio - quel giorno -, della mia finestra sul mare spalancata sui tuoi occhi sorpresi alla pace.
Ero persa, - quel giorno -, in un fiume diverso, una strada tra i sensi mai indecisa, ma lenta, che assapora ogni volta quel guardarsi e sentirsi, quel sentirsi di quando ti tocchi oltre il corpo e spariscono i giorni, i mesi, i volti del mondo ed io, così dentro, a parlarti all'orecchio di una finestra sul mare e su te.
Puoi trovarci il tempo lento delle mani che ti esplorano ogni volta la prima, il tuo corpo ed il mio, tempo lento e un bicchiere di vino che si staglia e confonde al tramonto di un cielo d'autunno o d'estate, che importa.
Cullerai i tuoi sono stanco improvvisi, per sentirti distante ed in pace, mentre assomigli a un mattino tenace e sottile abbassato sui tetti che bussa vicino o lontano.
Ascolterò mancanze, ti dirò non si vince, si vive profondi ed è un continuo oscillare tra risacche di gioie e dolori.
La mia finestra sul mare ride dei vuoti paura: sono spazi da riempire, di vita, di quando ti guardo e ti chiedo il permesso, tu dici ci sono per questo e sorrido. Ed io raccolgo già vinta il mio sogno, lo elevo domani in un posto di tanti anni fa.
Tu ci sei, ti avvicini, sei inquietudine persa. Io non posso colmarti, posso solo cullarti e adagiare i miei occhi un po' stanchi che riguardano indietro, tempo lento sospeso diffuso, la moviola degli attimi eterni che si pèrdono, e perdòno mi perdoni lo specchio di ogni smarrimento e poi, solo afrore, dietro i vetri di un'estate finita e colmata, primavera ci ha accolto e l'autunno e l'inverno chissà.

Olga Tamburini 





sabato 20 agosto 2022

nido di sale

Vieni e riposa
In un nido di sale.
I nostri corpi lo scioglieranno
e ricorderà solo il mare.

Olga Tamburini 

di dove sei

Oggi qualcuno mi ha chiesto interessato un di dove sei e io distrattamente ho raccattato un non lo so domanda difficile per me.
L'eterna sindrome del birillo che trascina chi emigra in posti più o meno lontani?
Sei di un posto per te, ma non per chi è rimasto.
Non sei del posto in cui stai perché vieni da un altrove.
Poi se a un certo punto non conosci più la meta, ti appare davanti la metafora della vita, tra passato, presente e futuro.
Ognuno sa nominare a memoria, soprattutto da vecchio, dove è stato e da dove viene.
Ognuno il più delle volte ha una casa, vive in un luogo fisico e si ferma.
Qualcuno il futuro lo sposta altrove.
La trama di un banale di dove sei si infittisce e a tratti incupisce, persa tra i rivoli delle diverse identità.
Chiedimi invece un dove ti fermerai, sfido il futuro.
Mi fermerò sulla finestra del mio mare e saprò riconoscere i rumori delle albe. Mi fermo adesso, qui, in un sogno etereo tra cielo e terra, perché ci credo. E tu sarai con me.

Art Tiziano Riverso



 

giovedì 18 agosto 2022

sogno preciso

Stanotte
era sogno preciso
prima dell'alba
tu hai calmato piangendo
la me stessa bambina.
E lei
ti diceva poesie.

Olga Tamburini


Art  Kiko Rodriguez




martedì 16 agosto 2022

quando la vita

Quando la vita mi ha presentato il conto, a volte sembrava salato. Ma il sale ha il sapore delle lacrime così come del mare.
Ho imparato a prendere fiato e ad affacciarmi sulla finestra delle mie profondità per osservare ogni sensazione e trasformarla in un proposito.
Ho imparato che il dare tutto, non implica il riprendersi tutto; implica prendere in prestito ogni momento condiviso per onorarlo e lasciarlo andare.
Ho imparato che le porte non vanno chiuse, ma quando il tempo permette di guardarti serenamente nel cuore, vanno aperte perché non hai paura più del tuo passato.
Ho imparato ad ascoltare i pensieri negativi e a lasciarli esplodere dentro come schegge impazzite. Ci sono i giorni delle delusioni, della fine dei cicli, della rabbia: nessun sentimento viene a caso nel cuore. Solo chi attraversa il dolore con la profondità del vuoto, sa accarezzarsi e ricominciare.
Ho imparato che le nostre paure non sono mostri, ma solo mancanze che cerchiamo di controllare. Arrivano precipitose per trascinarci nei loro vortici, sono le ferite che si riaprono e sanguinano ogni volta.
Ho imparato che ognuno viene nella nostra vita in un preciso momento, per mostrarci una parte di noi attraverso i suoi occhi. Spesso è ciò che dobbiamo esplorare e colmare ancora. L'altro ci accompagna un periodo più o meno lungo, a volte un per sempre di istanti, e dobbiamo essere grati perché ringraziando lui ci prendiamo cura di una parte incompleta di noi.
Niente si distrugge, soprattutto l'amore che diamo. È la missione dell'essere in un mondo confuso e perso.
Quando il vuoto sembrerà trascinarci, amiamo il tempo che cura. Sprofondiamo, ma solo per darci la spinta e rinascere.

Olga Tamburini 


Art Egon Schiele




lunedì 15 agosto 2022

sabato 13 agosto 2022

Cose

 A volte le cose ci sembrano belle perché diamo tanto. Le persone empatiche sono abituate a immergersi e a donare, in maniera incondizionata.

A chi riceve, le cose sembrano ancora più belle, soprattutto quando soddisfano bisogni e fanno essere il centro della cura.

Poi a un certo punto l'empatico si rompe. È una rottura catartica. E le cose tornano a essere persino scontate e banali.

Olga Tamburini

Art Rala Choi




venerdì 12 agosto 2022

Libertà

 Quando aprirai le porte della vita, ricordati di spalancarle prima alla libertà. Ti racconteranno tutti la versione comoda, quella in cui devi sottrarti alla scelta.

Tu siediti davanti alla pioggia d'estate e annusa il petricore. Saprai che ha un nome tutto suo l'odore bagnato della terra e imparerai che ha un senso anche la parola libertà.

Non ama essere confusa con voci sregolate, il frastuono della gente, l'abuso sulla bocca.

È un intimo sentiero, spesso tortuoso, che ti farà risplendere, tra strade troppo facili e scorciatoie servite.

La libertà non invidia, non compete, non schiaccia, non accontenta. Gode del respiro autentico di tutti gli uomini del mondo.

Non ha spazio per l'ambiguità, non si preoccupa del sacrificio: punta dritta all'essenza del tuo cuore ed invade e meraviglia ogni giorno.

La libertà non si approfitta delle debolezze e fragilità altrui per far sentire ognuno grande e appagato. È la grandezza dell'uomo che si fa strada umile nel mondo, sa dire no e trasformare in meglio ciò che ha intorno. 

La libertà è il tuo volo, in un cielo spesso carico di pioggia, ma tu siediti davanti alla tempesta e aspetta l'odore della terra.


 Olga Tamburini

Amaro

Scegliete profondamente chi ha tempo per voi. Tutto ciò che è superficie non lascia il pieno, ma l'amaro.

Olga Tamburini


Lucy Campbell art




Centro

Ogni esperienza porta alla luce una parte di noi, ma le esperienze più belle si vivono solo quando ti fidi, quando sei dentro la vita con passione e reciprocità. Sappia ogni essere umano scegliere la strada per arrivare al suo centro.

Olga Tamburini


mercoledì 10 agosto 2022

A mio figlio

Da quando ci sei, riconosco ogni giorno la mia parte migliore.
Che la vita sia un volo nel tuo cielo e tu possa respirare sempre la libertà.

martedì 9 agosto 2022

venerdì 5 agosto 2022

le relazioni

Le relazioni, di qualsiasi tipo, esistono dove fiorisce l'autenticità, senza ombre e costrutti ambigui. Altrimenti sono suicidi dell'anima.

Olga Tamburini 

occhi

Non ho occhi che per questo pensiero distratto, di saziarmi, di derive del cuore, di passaggi assolati tra il tuo petto e la mente. Non ho occhi che per questi tuoi occhi, dove un tempo ho cercato la strada impetuosa di un sentimento.

Olga Tamburini 

giovedì 4 agosto 2022

déjà-vu

La luce è già cambiata
un déjà-vu e una promessa.
Tu invece mi ricordi
che ogni tramonto
ha un cielo.

Olga Tamburini


 

martedì 2 agosto 2022

lunedì 1 agosto 2022

nominare

Posso nominare a memoria le parole da dirti in un gesto d’amore. Le trattengo in questa poesia, che sia pagina aperta a un pensiero nascosto, dove tu potrai disegnare le mie fantasie.

 

Olga Tamburini

sii felice

Sei felice?
In due parole tutta l’esistenza,
la natura insita nell’uomo,
l’essenza del suo viaggio breve in terra,
dove tutto il mondo coincide
con ciò che vuole possedere.
Tu, invece, chiediti ogni giorno
con la tenacia dell’aquila che sfida le vette
se sei felice.
E ogni giorno saprai sfrondare il presente
come i fiori del tuo giardino,
imparerai a tenere il necessario,
a valutare il significato dei tuoi gesti,
senza il peso dei rimpianti e dei rimorsi.
Imparerai a scrutare il tuo mare,
riconoscendo gli odori e i suoni
della tempesta e della quiete.
Nessuna burrasca potrà trascinarti nel fondo.
Nominerai i venti,
quelli leggeri che spirano dai giorni sereni,
quelli densi dei giorni tormentati.
Quando avrai sondato una volta gli abissi,
saprai con leggerezza toccare il fondo.
Ciò che ti sembrerà un macigno del cuore,
ti darà la spinta per farti risalire.
Volta dopo volta,
imparerai a prender fiato
e nelle lunghe apnee del tuo dolore
saprai gustare il panorama,
con pezzi del tuo essere persi in tanti luoghi
senza più l’alone del tormento.
Modellerai la strada con le scelte,
saprai seguire il cuore e la ragione,
imparerai a fidarti di un istinto,
ti riconoscerai in tutto l’universo.
Saprai farti luce con mille percezioni,
la tua essenza ti guiderà lontano:
non ti importerà del giudizio della gente,
non ti premerà trattenere chi non vuole.
Sii felice.
È concessa una sola possibilità su questa terra,
il resto rimane appeso ad un desiderio.

notte

Ti ho pensato tutta la notte, eri sogno sfiorato, dormiveglia pensato, il deserto fiorito dietro dune di stagno e la luna affacciata sopra tetti di fango.
Ti ho pensato, eri mare impetuoso, la tempesta perfetta di quest'attimo perso, mentre un luogo ci tiene distanti e un desueto cercarsi tra i ritardi del tempo.
Ti ho pensato, la città si è inchinata al silenzio di pancia e di testa, di due braccia rivolte ai tuoi occhi, sottotitoli di foto mancate, di canzoni sbiadite e già perse dietro ciò che abbiamo da darci.
Ti ho pensato ed eri spuma selvaggia, tra due seni e un ricordo, avanzavi già lento dentro il mio corpo. Io, selvaggia, sentivo il tormento, il saperti stanotte dentro un pensiero.

Olga Tamburini