martedì 16 agosto 2022

quando la vita

Quando la vita mi ha presentato il conto, a volte sembrava salato. Ma il sale ha il sapore delle lacrime così come del mare.
Ho imparato a prendere fiato e ad affacciarmi sulla finestra delle mie profondità per osservare ogni sensazione e trasformarla in un proposito.
Ho imparato che il dare tutto, non implica il riprendersi tutto; implica prendere in prestito ogni momento condiviso per onorarlo e lasciarlo andare.
Ho imparato che le porte non vanno chiuse, ma quando il tempo permette di guardarti serenamente nel cuore, vanno aperte perché non hai paura più del tuo passato.
Ho imparato ad ascoltare i pensieri negativi e a lasciarli esplodere dentro come schegge impazzite. Ci sono i giorni delle delusioni, della fine dei cicli, della rabbia: nessun sentimento viene a caso nel cuore. Solo chi attraversa il dolore con la profondità del vuoto, sa accarezzarsi e ricominciare.
Ho imparato che le nostre paure non sono mostri, ma solo mancanze che cerchiamo di controllare. Arrivano precipitose per trascinarci nei loro vortici, sono le ferite che si riaprono e sanguinano ogni volta.
Ho imparato che ognuno viene nella nostra vita in un preciso momento, per mostrarci una parte di noi attraverso i suoi occhi. Spesso è ciò che dobbiamo esplorare e colmare ancora. L'altro ci accompagna un periodo più o meno lungo, a volte un per sempre di istanti, e dobbiamo essere grati perché ringraziando lui ci prendiamo cura di una parte incompleta di noi.
Niente si distrugge, soprattutto l'amore che diamo. È la missione dell'essere in un mondo confuso e perso.
Quando il vuoto sembrerà trascinarci, amiamo il tempo che cura. Sprofondiamo, ma solo per darci la spinta e rinascere.

Olga Tamburini 


Art Egon Schiele




Nessun commento:

Posta un commento