domenica 25 aprile 2021

urgenza di te

 La felicità

di saperti in cammino

verso i miei occhi

e la linea mediana che unisce

il mio cuore

e il sentirti,

alla pancia

e il mancarmi,

fino al centro del tutto,

dove nasce una vita

e si annida

l’urgenza di te.


Olga Tamburini


Art Derek Shockey




venerdì 23 aprile 2021

ieri oggi

Ho rimandato a ieri

la scelta di cadere

nei tuoi occhi.

Tu distratto disegni i miei sogni,

io ti guardo e distraggo i tuoi oggi.


Art Antonio Varas de la Rosa






lunedì 19 aprile 2021

non badare a questi occhi

Non badare a questi occhi
stanchi di tormenta
in una lingua persa
di antiche somiglianze.
Tu vieni senza sogni
senza senso
confusa, la candela,
accesa brillerà.

Art Francine Van Hove









domenica 18 aprile 2021

onda scoglio

Primavera di inquietudini
sento onda la tua bocca
il mio corpo scoglio.


Art Cédric Marachian





sabato 17 aprile 2021

la gabbia della nostra infelicità

Costruiamo la gabbia della nostra infelicità, con l’ingenuità di una sposa all’altare dei sogni, con la dignità di uno sguardo nelle avversità e un vestito di stoffa cucito un po’ di anni fa. La fierezza col quale si mostra la fiaba là dentro, con un sogno leggiadro, ballerina sul palco di tutte le solitudini, che vediamo da soli  ma di sera si infrange dentro un vuoto di gesti, di affetti, di parole lasciate a metà o sospese per rimandare a domani la scelta di andare e volare. 

Costruiamo la gabbia della nostra infelicità, la spacciamo per un oggetto di lusso, unico ed eccezionale nel suo scintillio di falsi sorrisi, attese buttate sul contentino della banalità. Ma la sera poi arriva, passi il giorno a inseguire speranze, all’interno uccello un po’ stanco, il dolore di un gesto incompreso, la finestra sul tempo perduto. Al soffitto sono gocce di luce poche lacrime appese dentro occhi già vuoti e i pensieri che liquidi scorrono sul pavimento della necessità. Ma la melma di false illusioni è più forte, a volte racchiude e diventa l’inconsistente rifugio dell’idealità. È l’immagine di una faccia, di una vita, di un futuro come appare nel cuore, come piace pensarla a portata di mano e di sguardo, di occasioni mendaci elemosinate lungo la strada dell’inutilità.

Art Bernard Meadows




giovedì 15 aprile 2021

parassiti dell'anima

I parassiti dell’anima hanno scarpe troppo strette per strade larghe di sentimenti. I dolori dei loro passi interiori sono scatole di follia da vomitare o digerire, sono gesti costruiti, parole studiate e ripetute all’infinito a ogni nuovo sguardo. Due occhi nuovi sono buoni da ingannare, sono carne tenera da strappare, sono occhi non consci della stagione del dolore che di lì a poco si aprirà nel cuore, il velo di Maya che si squarcia all’improvviso e ti lascia inerme e inerte in una bolla di illogicità.

I parassiti dell’anima costruiscono un bozzolo sui nuovi sguardi, ma continuano a tirare i fili dei vecchi occhi, ricamano parole e gesti che sembrano il mondo che hai sempre aspettato, inatteso, il tempo perso, il tuo sonno, la tua ragione, la follia che invece ti prenderà.

I parassiti dell’anima ti cercano quando annusano che stai andando via. Ti lusingano rubando i fili degli altri e rubano i tuoi, fino a svuotarti. Depredano l’anima, le parole, i gesti e costruiscono la trappola dell’affidabilità e del ben pensare, tutto ciò che di meglio hanno saputo succhiare.

I parassiti dell’anima sono in agguato, a te la forza di pensarli lontani. Perché oltre il limite di ogni sentimento esiste sempre, senza spazio e tempo, la dignità.


Art Adrian Borda
https://www.instagram.com/adrian.borda/?hl=en





domenica 11 aprile 2021

girotondo dei sensi

Girotondo dei sensi e un mi pensi sfiorato tra dita veloci a cercare il tuo posto, il mio quando, caramelle nel cielo, un meccano di fili a colori, solo sogni appesi ad un lembo di cose mai dette e mai fatte. Poi mi porti su un’isola occhi, il tuo sguardo la terra approdata, il mio corpo primavera sbocciata. È un fiorire di nuvole, di segni e di sogni, un sorriso tra i fiori e i virgulti, la tua voce si fa la sua strada, il sentiero, la scia, sospensione di aria e respiri. La stagione dei miei desideri trova posto in ogni tuo tocco, poi si aprono cerchi e il tuo corpo ritorna tra le mani e il mio dove. Ieri sarà domani, ora è tempo di curve, vascelli, luccichio distratto di una mano che cerca la vita.

Art Johanna Harmon



sabato 10 aprile 2021

tempesta

Sussurri al mio cuore i fremiti di un passato atteso. Mi conosci da sempre, ti sembra, mi respiri da adesso, mi senti. E si appannano insensati scrosci di un tempo, dove navigavamo liberi su onde lontane e aspettammo la tempesta per rimescolare carte di solitudini e assi da gioco. Non barare, ti dico. Mi prendi la mano, sei la strada, la torre, il faro in quella tempesta. Le acque sono calme, non ho più paura. Mi spoglio di un silenzio davanti ai tuoi occhi e mi puoi toccare il cuore. La nudità del sentirsi più forti seppur indifesi, i tuoi occhi corazza ad ogni pensiero. L’orizzonte dipinge una scia di fumo, la tua bocca di uomo percorre il mio corpo ed io mi perdo nel sapore di un antico istinto, sopravvivere a un mare in tempesta.

Art Monica Rohan



sé/altro

Temete sempre, profondamente, chi disprezza l'altro perché diverso da sé. Temete anche chi non sa riconoscere il valore altrui perché, nella sua testa, oscura il suo.


Art Elizaveta Porodina




venghino, signori

Venghino signori, venghino! Vendo sogni già usati, copioni già scritti, sorrisi già fatti.
Signore, ma lei chi è? Perché giace sdraiato sul letto dei miei sentimenti?
Sono un venditore di illusioni. Ti scruto per tempo, ti annuso per luoghi, ti cerco e ti scovo, nei posti delle tue più remote fragilità.
Signore, ma è un sogno o un inganno? Si esprima, mi dica! Sono giorni che cerco di una luce a questo profondo silenzio del cuore? Che accade?
Accade che è vuoto perché poco fa fu colmo di amore. L’amaro che scioglie la gioia, il frutto raccolto di un baro.
Ma come? Or ora, un attimo fa, mi ha detto parole che andavano profonde al mio cuore, lenivano le mie inquietudini, sapevano di sale e di pane.
Un attimo fa è il passato. Io vivo solo nell’oggi, raschiando il fondo della mia vacuità. Non esiste il tempo per me. Ti ripiombo nell’essere un giorno, quando voglio e decido, perché io sono il re.
Signore, ma è inganno! È ingiustizia, dolore, il contrario di ogni suo dire di ieri. Qual è il senso del vivere suo?
Io vivo degli altri, ne sono il riflesso. Magnanimo sono, raccolgo e baratto le vostre illusioni.

Art Rafai Olbinski




 

venerdì 9 aprile 2021

gioco di luce

Ed abbiamo viaggiato tra mille fantasie di una strada di istinti e di sogni scrutati. Tu eri l’alba di un mio segreto spolverato sul bordo di una tazza tra mani insicure e piatti tremanti di solitudini singhiozzate. Balbettio confuso di una notte già persa nel sonno e io persa di te nei miei sogni. Accarezza il mio corpo il tuo sguardo e accarezza il mio sguardo il tuo corpo. In un gioco di ruoli, solo un gioco di luce. Ed abbraccio il silenzio di una parola già fatta, tu il calore di un pensiero mai detto, la tua strada di pensieri distratti l’ho percorsa a ritroso, arrivando alla fonte, alla fronte, al ricordo di un giorno. Poi si sveglia una notte e ha il tuo stesso silenzio negli occhi.


Art Hiroshi Sato







martedì 6 aprile 2021

sei la folla

 Come quando in un tram ansimante di incerte parole, le luci della sera accarezzano un respiro. Si tiene un sussulto per mano e i tuoi sguardi mi ancorano al cielo. Sei la sete, la pace, la folla racchiusa in due occhi, singhiozza ancora la strada. Poi la pioggia.

lunedì 5 aprile 2021

madre

 Sei adulta quando diventi la madre di tua madre e sai dire, con la faccia più bella, non è niente, passerà.


Art Edvard Munch, 1899





sabato 3 aprile 2021

il tuo gioco comincia dalla bocca

Dalla bocca comincia la chiamata. Sono sensi appesi alla finestra, desideri tenuti un po’ nascosti. Sono sogni lasciati a marinare, giusto il tempo per non lasciar marcire. Vieni, entra. Dentro un gesto la grandezza

del capirsi, son lingue che attingono a pensieri, inespressi, ricercati, mai goduti
del tra-scorrersi, scorri bene un desiderio fino in fondo, c’è la porta della vita che ti attende
del giocarsi, tra misteri e veli tolti, e si svela sopra gli occhi l'ombra mia. Ti aspettavo, sono solo due pensieri.
Attraversami, ti dico. Si attraversano le cose che sentiamo, ciò che dà il permesso di sostare, poi tu bacia ogni piccola ferita.
Vieni, entra. E si impasta un po’ di cielo insieme al mare, si imbastiscono vertigini sui sensi. Io sprofondo, tu mi prendi. Il tuo gioco comincia dalla bocca.

Ph Marina Coric



giovedì 1 aprile 2021

prmavera

- Dimmi una cosa bella di questa primavera.

- I suoi occhi che mi svestono per strada.


Art Xi Pan




il pane

Ho bisogno di sapere,
quando arriverai,
se hai baciato il pane
che non hai mangiato,
se hai innaffiato la magnolia
aspettando il suo fiore,
se hai nascosto i bulbi
dal freddo inverno
della mia attesa.


Art Bruce Cohen