sabato 10 aprile 2021

venghino, signori

Venghino signori, venghino! Vendo sogni già usati, copioni già scritti, sorrisi già fatti.
Signore, ma lei chi è? Perché giace sdraiato sul letto dei miei sentimenti?
Sono un venditore di illusioni. Ti scruto per tempo, ti annuso per luoghi, ti cerco e ti scovo, nei posti delle tue più remote fragilità.
Signore, ma è un sogno o un inganno? Si esprima, mi dica! Sono giorni che cerco di una luce a questo profondo silenzio del cuore? Che accade?
Accade che è vuoto perché poco fa fu colmo di amore. L’amaro che scioglie la gioia, il frutto raccolto di un baro.
Ma come? Or ora, un attimo fa, mi ha detto parole che andavano profonde al mio cuore, lenivano le mie inquietudini, sapevano di sale e di pane.
Un attimo fa è il passato. Io vivo solo nell’oggi, raschiando il fondo della mia vacuità. Non esiste il tempo per me. Ti ripiombo nell’essere un giorno, quando voglio e decido, perché io sono il re.
Signore, ma è inganno! È ingiustizia, dolore, il contrario di ogni suo dire di ieri. Qual è il senso del vivere suo?
Io vivo degli altri, ne sono il riflesso. Magnanimo sono, raccolgo e baratto le vostre illusioni.

Art Rafai Olbinski




 

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