lunedì 1 aprile 2013

Approvato il "Monsanto Protection Act" negli Stati Uniti. La legalizzazione degli OGM




Il Farmer Assurance Provision - Section 735 è stato approvato dal Senato degli Stati Uniti martedì scorso. Ribattezzato col nome di “Monsanto Protection Act”, prevede l’immunità della multinazionale davanti ai tribunali federali per le coltivazioni sperimentali approvate, anche se dannose per l’uomo e per l’ambiente. Nonostante le proteste dell’opinione pubblica e delle organizzazioni che combattono l’introduzione degli OGM, tra cui la Food Democracy Now, per i prossimi sei mesi la legge prevede enormi privilegi per le società che si occupano di colture geneticamente modificate. La norma è stata redatta dal senatore repubblicano del Missouri, Roy Blunt, in collaborazione con la stessa Monsanto; un uomo che vanta nel curriculum rapporti con la Big Oil e altre società accusate di inquinare il pianeta. Una lobby, la Monsanto, al centro di un dibattito scientifico ed etico (le accuse per i suicidi degli agricoltori indiani, la schiavizzazione dei lavoratori in Argentina, la falsificazione delle dichiarazioni della Food and Drug Administration per diffondere sementi geneticamente modificate, gli studi che stabiliscono la relazione tra Ogm e insorgenza del cancro), una lobby che scrive provvedimenti legislativi. Uno dei tanti punti che lasciano perplessi e aprono scenari inquietanti, perché la scelta di privilegiare una multinazionale piuttosto che i cittadini non si accorda con l'idea di un paese che si definisce modello perfetto di democrazia. L'operazione appare all’opinione pubblica contrastante: perché una multinazionale avrebbe bisogno di protezione se perfettamente legale, scavalcando la libertà dei consumatori di scegliere cibo naturale o geneticamente modificato? Il monopolio del seme come arma per controllare i popoli, come strategia alimentare e commerciale. Non a caso Gates possiede 500.000 azioni della Monsanto per un valore di 23 milioni di dollari e si è prodigato per la diffusione degli OGM come possibile soluzione della fame nel mondo, smentito dalla stessa Onu oltre che da una parte della comunità scientifica. Per il momento, vittoria dei lobbisti della Monsanto.

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