
Le Nazioni Unite lanciano l’allarme. Il nuovo round di sanzioni israeliane su Gaza in risposta al deterioramento della situazione di sicurezza nella striscia interessa le scorte di cibo e potrebbe avere effetti gravi se prolungato. La chiusura del valico di passaggio Kerem Shalom e la restrizione della circolazione di persone e merci comporterà, come ha osservato il coordinatore dell’Onu, un “depauperamento delle scorte di forniture essenziali, tra cui derrate alimentari di base” e i gas utilizzati per la cottura, minando i diritti di molte famiglie palestinesi che non hanno sufficienti mezzi di sussistenza.
Dal 21 marzo le limitazioni di Israele hanno incluso anche una riduzione del limite di pesca da sei a tre miglia nautiche, misure che colpiscono le famiglie la cui sussistenza è legata esclusivamente all’industria ittica. Già l’85% delle acque palestinesi destinate alla pesca è completamente inaccessibile agli abitanti di Gaza. Il blocco della striscia Gaza, a partire dal 2007, ha aggravato le condizioni di vita degli abitanti negando i loro diritti fondamentali, come la libertà di movimento, l’istruzione e un’adeguata assistenza sanitaria. L’Onu ha riconosciuto che il 38% degli abitanti vive sotto il livello di povertà mentre il 56% degli abitanti non ha condizioni nutrizionali adeguate.
http://www.un.org/apps/news/story.asp?NewsID=44618&Cr=palestin&Cr1=
http://www.pchrgaza.org/portal/en/
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