Sonnecchia un tramonto sui seni,
distendi la mano e abbassi la notte.
Bisogno di ombra, di buio sui corpi,
sentieri di mani ritornano al monte.
Si adagia un sospiro,
s’inarca la curva di bianche colline.
C’è un suono in attesa,
il tuo collo sentiero,
non passa la mente
tra dita soffuse.
Poi vertebre accese,
poi nuvole sparse sul petto,
la bocca respira.
Le cosce due ali di mare,
poi l’anca un gran tronco
posato su un letto di albe rifatte.
Ti abbassi, ritorni.
La pioggia ricade leggera
La bocca un silenzio di mille profumi.
Un incavo, il fianco,
la corsa continua,
tra afrore e sapore.
Nessuna paura.
Art Egon Schiele
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