giovedì 18 marzo 2021

sonnecchio due punti lascia le persiane aperte

 C’era una promessa all’inizio tra noi, dirci tutto. Forse ci delude la parte dell’altro che in realtà cerchiamo in noi stessi, quel segreto che non riusciamo a pronunciare perché ci sembra azzardato, confuso, pericoloso. Mi sono innamorata di quest’idea, delle parole e dei pensieri, il sono qui un sentimento che mi rassicurava. Perché a un certo punto, nella solitudine consolidata di anni senza approdo, ho percepito come la voglia di fermarmi. Anche un solo attimo. Era l’improvviso e inaspettato desiderio, pure ingenuo, di immaginarmi in una scena: a occhi chiusi, tra due braccia, esattamente le tue, senza un pensiero, senza un’inquietudine. Così, lasciata a cullarmi noncurante del mondo a chiedermi dove fosse fino a quel momento quella pace del cuore inattesa. Ho desiderato l’immobilità di un momento, una scena dirai? No. Il ripetersi e il moltiplicarsi di migliaia di finestre sul mare, con un calice, la stanchezza accarezzata dai tuoi pensieri e il desiderio di corpi mai sazi. E ho voluto un dirti “ci sono” di fronte alle tue inquietudini, nuda, senza difese, a cercare di affrontare il tuo mare profondo come una vertigine, mai voragine pronta a divorarmi. Il non volerti cambiare, ma un tuo vuoto colmato dalla mia bocca. Mi sono immaginata serena, incosciente, quasi bambina mentre ti alzi e mi versi del vino, sonnecchio due punti lascia le persiane socchiuse. Arriverà l’alba!

Art Egon Schiele, Gli amanti, 1917

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