giovedì 18 marzo 2021

esser-ci

 L’intelligenza della vita, quella applicata, frutto di una corretta interiorizzazione del dato esperenziale e culturale, contempla nel suo spazio la concezione della libertà come la forma più alta di consapevolezza. Nessuno deve dipendere dalla vita altrui, perché siamo in cammino verso l’ignoto e abbiamo la possibilità di condividere pezzi di strada più o meno lunghi con altre interiorità. Nello spazio di un qualsiasi legame sano non possono esistere manipolazioni, ricatti affettivi, violenze di qualsiasi tipo, meno che mai sulla profondità della mente e del cuore dell’altro. La più alta forma di libertà è volere la felicità altrui, anche se non corrisponde alle nostre aspettative e ai nostri egoismi spacciati per difesa dell’altro. Nello spazio di ogni legame, sacro nel momento che condividiamo qualcosa, pulito nella misura della resistenza decisa a equivoci, ambiguità e zone d’ombra si sta dentro o si sta fuori. Altre forme sono tossiche.


Art Lyse Marion






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