giovedì 21 marzo 2013

La Siria, le armi chimiche dei ribelli e l’informazione occidentale.




Alla ricerca di prove che accelerino la destituzione di Assad attraverso un intervento degli Stati Uniti. Il “confine rosso” da non superare, come ripete in queste ore Obama, “scettico” sull’uso di armi chimiche da parte dell’Esercito Libero ad Aleppo. L’attacco di due giorni fa ha provocato la morte di 26 persone, civili e militari dell’Esercito regolare, e il ferimento di 110 persone. La doppia morale dell’Occidente e l’ambigua posizione della stampa.

Quando L’Esercito Libero mostrava il suo arsenale di armi chimiche….
La notizia è del dicembre 2012. Il fantomatico Esercito Libero mostrava in un video la possibilità di creare armi chimiche rivolgendosi al pubblico e annunciando che “quello era il destino degli alawiti e di coloro che li sostengono” (http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=hDtVigGU0U4).
La posizione dei gruppi integralisti giocherebbe un ruolo importante. Già nel gennaio di quest’anno, gli oppositori del regime di Assad informavano di essere in possesso di armi chimiche da usare nel caso in cui il governo siriano avesse scelto la stessa via. Il consigliere politico dell’Esercito Libero Bassam-Al aveva riferito all’agenzia turca Anadolu che l’opposizione siriana era in grado di assemblare i componenti necessari per fabbricare armi biologiche. Il rappresentante della Siria alle Nazioni Unite, Bashar Jaafari aveva messo in guardia sul pericolo di attacchi per accusare Assad e aprire la strada all’invasione occidentale.
Lo spunto ancora più interessante è dato da una serie di articoli pubblicati da Tony Cartalucci sulla stampa estera, in cui l’autore ricostruisce le tappe che hanno segnato il passaggio dell’arsenale della Libia (caduto nelle mani degli estremisti grazie al sostegno della NATO nel 2011) a diverse aree africane. Già nel 2011, come riferiva The New York Times nel giugno dell’anno successivo, gruppi della Cia operavano nel Sud della Turchia per aiutare i ribelli. Gli Stati Uniti hanno non solo inviato armi pesanti a sostegno delle operazioni per rimuovere Assad, ma addestrato membri dell'ESL, come dimostrano due articoli della CNN del dicembre 2012 : “Gli USA addestrano i ribelli siriani sulla sicurezza delle armi chimiche“ e “Gli Stati Uniti e alcuni alleati europei utilizzano aziende private della difesa per addestrare i ribelli siriani su come proteggere le scorte di armi chimiche in Siria, hanno detto alla CNN un alto funzionario degli Stati Uniti e diversi diplomatici di alto livello.”
Le armi pesanti, compresi mortai, razzi a propulsione granate, missili anticarro, sarebbero arrivate direttamente dalla Libia e dal saccheggio degli arsenali e smistate dal Gruppo Combattente Islamico Libico di Al Qaida. Vale la pena ricordare che il 95% dei componenti dell’Esercito Libero - come ampiamente ammesso dalla stampa mainstream –non è siriano.

La testimonianza dei cristiani di Siria
Appoggiano Assad i cristiani della Siria. Non per condivisione di intenti e di amministrazione del Paese, ma perché convivono con altre minoranze in uno Stato che definiscono laico e multiculturale. Le parole di un cristiano siriano pubblicate sul blog Ora Pro Siria, sono un’ulteriore testimonianza che l’attacco sia arrivato dai ribelli: “Ieri i vostri Ribelli (dopo che la Francia ha detto che lei manda armi ai ribelli) hanno lasciato un missile con una carica chimica in una zona alleata al Governo siriano presso la zona di Aleppo: sono morte fino ieri sera 26 persone. La cosa più stupida che l'Occidente ha detto pur di difendere i loro ribelli: " noi non abbiamo prove che i ribelli abbiano fatto questo" .Ormai la maschera e' caduta e stiamo vedendo il vero volto dell'Occidente. I siriani per voi sono solamente un numero.Mma devo dirvi che questo numero si sta alzando in modo da fare paura (70 mila morti). Sono d'accordo che non sono morti nelle vostre mani, ma sono morti con le vostre armi ed il vostro permesso. Ormai in Siria e' arrivato altro tipo di turismo, e proviene da tutto il mondo (Francia-Inghelterra- Cecenia-Afganistan-Libia-Tunisia-Giordania-Egitto-Marocco-Cina-Yemen-Arabia Saudita- Qatar-Kuait-Iraq...): cercano il paradiso e le vergini”.

Persino l’Osservatorio Siriano per i Diritti Umani ammette la morte di 16 soldati governativi…


La stampa occidentale sceglie la confusione di titoli e responsabilità, come ogni volta che gli indizi conducono ai ribelli. Spariscono i riferimenti ad attivisti che riferiscono di testimonianze di altre persone, si richiama moderatamente l’informazione del fantomatico Osservatorio Siriano per i diritti umani, organizzazione dell’opposizione con sede a Londra che seguirebbe via internet e telefonicamente le vicende della Siria. Eppure uno degli aspetti più rilevanti viene proprio dal comunicato dell’Osservatorio. Come riferisce l’AGI: “Per Rami Abdelrahman, direttore dell'Osservatorio, tra i morti ci sono 16 soldati governativi deceduti sul posto mentre in ospedale sono poi morte altre 10 persone non ancora identificate. Abdelrahman ha quindi precisato di non essere in grado di chiarire se siano state davvero impiegate armi chimiche né da chi, e si è limitato a definire l'accaduto un "attacco missilistico".
16 soldati governativi non sono un dettaglio irrilevante, assieme all’idea di far passare per credibile la logica per cui Assad, sotto osservazione da due anni, potrebbe usare armi chimiche contro il suo popolo e il suo esercito. Da qui la richiesta immediata da parte del governo siriano e della Russia di una Commissione di inchiesta indipendente dell’Onu che faccia luce sui crimini commessi dai ribelli. Altri episodi del genere sono stati falsificati dalla stampa occidentale. Oggi più che mai, la questione siriana, come ieri quella irachena e quella libica, apre una finestra sullo stato dell’informazione e sulla complicità di media nell’appoggio a scelte irreversibili della politica internazionale. Di avvenimenti falsi sulla Siria che hanno trovato ampia eco sulle pagine dei quotidiani e nella cronaca dei tg nostrani c’è un ampio repertorio, dalla strage di Hula a quella del pane . Una credibilità sempre più labile.

Un piccolo sguardo al passato recente…

Nel decimo anniversario dell’attacco all’Iraq, quando ormai sono note le bugie sulla presenza di armi di distruzione di massa nelle mani di Saddam, motivo che ha scatenato la guerra provocando 1 milione di vittime irachene, la costruzione del nemico passa ancora attraverso una propaganda mediatica attentamente orchestrata. Stesso copione nella Libia di Gheddafi. Nel febbraio 2011, nemmeno Human Rights Watch era stata in grado di confermare le di centinaia di morti denunciate da Ibrahim Dabbashi , vice rappresentante della Libia alle Nazioni Unite. Notizia subito ripresa e amplificata da Al-Arabya e a seguire da tutte le emittenti occidentali. L’uso di armi chimiche anche in Siria come tentativo di destabilizzare e forzare l’imposizione di un governo ad interim dopo la scelta del primo ministro eletto dai ribelli, Gassan Hitto? O alibi ben orchestrato che convincerebbe l’opinione pubblica sulla necessità di un attacco alla Siria?

Fonti:
http://www.voltairenet.org/article176900.html
http://www.youtube.com/watch?v=cSlwY8oZEwk&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=bgRssz8k9UQ&feature=player_embedded
http://www.voltairenet.org/article177920.html
http://oraprosiria.blogspot.com/2013/03/puntare-sulla-vittoria-militare-dei.html
http://www.guardian.co.uk/world/2011/feb/15/defector-admits-wmd-lies-iraq-war
http://landdestroyer.blogspot.jp/2013/03/nato-Proxies-using-WMDs-in-Syria-dozens.html
http://resistance71.wordpress.com/2013/03/20/ingerence-occidentale-en-Syrie-des-Armes-chimiques-pour-al-ciada-en-provenance-de-Libye/
http://mounadil.wordpress.com/2013/03/13/afghanistan-irak-libye-syrie-responsabilite-de-proteger-ou-droit-de-semer-la-mort-et-la-desolation/
http://aurorasito.wordpress.com/2013/03/20/gli-ascari-della-nato-usano-armi-chimiche-in-siria/
http://fr.rian.ru/world/20130319/197836060.html
http://www.sana-syria.com/eng/21/2013/03/19/473367.htm#
http://www.nytimes.com/2012/06/21/world/middleeast/cia-said-to-aid-in-steering-arms-to-syrian-rebels.html?pagewanted=all&_r=0

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