lunedì 24 luglio 2023

proiezioni

Uno degli aspetti più interessanti, sempre sorprendente, delle dinamiche umane è un meccanismo di relazione e relativa comunicazione che si è amplificato con l'uso dei social.
Senza pretese di indagini sociologiche e psicologiche, con un punto di vista profondamente umano, laddove parafrasando Freud la poesia arriva prima della psicologia, si assiste ad un fenomeno analizzato spesso su grande scala, visibile anche nel soggettivo.
In ogni relazione, la fase di idealizzazione dell'altro è spesso coincidente con le aspettative che abbiamo sull'altro. Poco ha a che fare con la reale essenza della persona che abbiamo di fronte. Proiettiamo i nostri bisogni, il nostro modo di intendere l'affettività, il nostro stesso vissuto.
Il cerchio si stringe e non coincide con l'ideale quando ci accorgiamo che l'altro è una sua realtà. Qui intervengono le nostre percezioni per giustificare inconsciamente la delusione.
Il passaggio successivo, in una persona serena, è la presa di atto della realtà, non coincidente con le aspettative, con i propri canoni consolidati e mai destrutturati, con i propri approcci di vita. Tutto rientra nella civile sfera della conoscenza e della convivenza.
L'atteggiamento non sereno e poco propenso alla rielaborazione della frustrazione, porta a innescare un meccanismo sempre uguale: nel tentativo di giustificare quello che sente come un fallimento, la persona senza un centro prende a costruire il nemico.
Pur di giustificare se stesso, mostrando un ego spiccatamente e inconsciamente ipertrofico, inizia a dare giudizi sommari e a far prevalere le proprie percezioni sul reale, convinto che siano l'assoluta verità.
Qualcuno direbbe è una storia vecchia come il mondo, rispondo sorridendo eppur sorprende sempre.

Olga Tamburini 

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