Ci si adatta agli eventi che non scegliamo. Si resiste al cambiamento imposto. Si evitano situazioni tossiche.
Si perseguono follemente i propri sogni. Si scelgono i momenti che ci fanno vivi, ma soprattutto si chiama cura specchiarsi negli occhi che vogliamo incontrare spesso lungo il cammino.
sabato 28 dicembre 2019
venerdì 27 dicembre 2019
mercoledì 25 dicembre 2019
domenica 10 novembre 2019
sabato 9 novembre 2019
Sulla tua spalla sono sparite le paure. Mi chiederai un ricordo o un silenzio. Ti racconterò il riscatto di un tempo presente, delle mille solitudini di sere passate senza un cuore da ascoltare e mani per contare la distanza da un battito di felicità. Un attimo, un solo attimo, per deporre le armi della malinconia e le cento difese di un sentimento.
Sulla tua spalla avrei voluto dire alla ragione vola tra questi pensieri che odorano di vita, spezza il cerchio di abitudini e fatti mare, tempesta, ruggito. Invece, planando tra il collo e un cuore distratto a cui badare, sono rimasta in un tuo silenzio perduto.
In quell'assenza ho ritagliato un ricordo e un'attesa. Era la mia casa, il tuo sogno, un sorriso. Ero al sicuro, scoperta, indifesa. Eri voragine, volo, inquietudine. Eravamo il sospetto di un quasi addio che può salvarci dalle solitudini.
Olga Tamburini
Sulla tua spalla avrei voluto dire alla ragione vola tra questi pensieri che odorano di vita, spezza il cerchio di abitudini e fatti mare, tempesta, ruggito. Invece, planando tra il collo e un cuore distratto a cui badare, sono rimasta in un tuo silenzio perduto.
In quell'assenza ho ritagliato un ricordo e un'attesa. Era la mia casa, il tuo sogno, un sorriso. Ero al sicuro, scoperta, indifesa. Eri voragine, volo, inquietudine. Eravamo il sospetto di un quasi addio che può salvarci dalle solitudini.
Olga Tamburini
martedì 5 novembre 2019
Non conosco il vuoto che lacera il tuo cuore. Mi avvicino con silenzio e pazienza, da lontano scruto un sentimento.
Riconosco un mio mattino imbronciato, molte paure, il vuoto di anni. Riconosco la ferita di secoli, del dolore degli uomini passato eppur nuovo. Sa di sale e nuvole grigie.
Si dilata un poco il tuo cielo, solo un attimo, mi annido, mi faccio sorriso, sole, solo silenzio.
Siamo estranei, ripeto a te stesso. Non siamo estranei, ripeto a me stessa. Giusto il tempo di un desiderio rimasto a guardare stupito.
Sono nuvola quando ti incontro.
Sono sole, un mattino imbronciato, il tuo cielo.
Olga Tamburini
Gustav Klimt, Upper portion of two lovers 1908
Riconosco un mio mattino imbronciato, molte paure, il vuoto di anni. Riconosco la ferita di secoli, del dolore degli uomini passato eppur nuovo. Sa di sale e nuvole grigie.
Si dilata un poco il tuo cielo, solo un attimo, mi annido, mi faccio sorriso, sole, solo silenzio.
Siamo estranei, ripeto a te stesso. Non siamo estranei, ripeto a me stessa. Giusto il tempo di un desiderio rimasto a guardare stupito.
Sono nuvola quando ti incontro.
Sono sole, un mattino imbronciato, il tuo cielo.
Olga Tamburini
Gustav Klimt, Upper portion of two lovers 1908

domenica 3 novembre 2019
venerdì 25 ottobre 2019
giovedì 10 ottobre 2019
venerdì 4 ottobre 2019
venerdì 30 agosto 2019
Dammi notizie
Dammi notizie
del tuo sonno.
Già l'odore del cielo
appassisce
fiorisce
nel buio il tuo volto.
Ci ha rapiti un giorno affollato
sgualciti i petali
già stanchi gli occhi
resta ancora fugace il sentimento.
Se dovesse fermarsi anche l'alba
tu
dammi notizie del tuo sonno.
Olga Tamburini
Illustrazione Tina Maria Elena Bak
del tuo sonno.
Già l'odore del cielo
appassisce
fiorisce
nel buio il tuo volto.
Ci ha rapiti un giorno affollato
sgualciti i petali
già stanchi gli occhi
resta ancora fugace il sentimento.
Se dovesse fermarsi anche l'alba
tu
dammi notizie del tuo sonno.
Olga Tamburini
Illustrazione Tina Maria Elena Bak

martedì 27 agosto 2019
Scoperta
martedì 20 agosto 2019
Riflessione
A dispetto di pettegolezzi e maldicenze, la femminilità è una lunga e laboriosa scoperta del sé, con una strutturazione valoriale in movimento fatta di scelte. Non può esserci libertà finché esiste il giudizio.
lunedì 19 agosto 2019
Di noi
domenica 18 agosto 2019
Dejavu
Ho assaggiato il bicchiere mezzo pieno
sospettando un'inutile speranza.
Ho sofferto l'abbandono della presenza,
amato l'esserci della distanza,
arrampicata su sentimenti-specchi
di un abbandono o di un tiepido ritorno.
Scivoloso sembrava un déjà-vu,
si svelava ogni volta una scoperta.
Ho assaporato il senso intimo,
di un cibo, di un corpo, di un vino,
rubato attimi a un'alba o a un tramonto.
Ho eternato i ventri e i semi del mio creato,
lasciato andar via parole e volti vacui.
Adesso sorseggio un bicchiere mezzo vuoto,
eppure scopro sacra la poesia.
Olga Tamburini
Art Mi-Kyung Choi
sospettando un'inutile speranza.
Ho sofferto l'abbandono della presenza,
amato l'esserci della distanza,
arrampicata su sentimenti-specchi
di un abbandono o di un tiepido ritorno.
Scivoloso sembrava un déjà-vu,
si svelava ogni volta una scoperta.
Ho assaporato il senso intimo,
di un cibo, di un corpo, di un vino,
rubato attimi a un'alba o a un tramonto.
Ho eternato i ventri e i semi del mio creato,
lasciato andar via parole e volti vacui.
Adesso sorseggio un bicchiere mezzo vuoto,
eppure scopro sacra la poesia.
Olga Tamburini
Art Mi-Kyung Choi

venerdì 16 agosto 2019
Terra
Lasciare la propria terra dà spesso la sensazione di immobilità. Una sospensione quasi eterea dove non rammenti che i vivi di un tempo siano morti, dove le strade ti raccontano ricordi e in un gioco di luogo e di spazio puoi rivederti in un altrove, un esser-ci al di fuori del sé con volti e pensieri di ieri.
Olga
Olga
lunedì 12 agosto 2019
Creazione
Abbiamo dentro tracce della creazione nell'onnipotenza del non ancora a noi, nella presunzione di crederci unici a comprendere e salvare il prossimo
domenica 11 agosto 2019
Amore
Mai banchettare sulle spoglie di un amore finito. Si rischia di non digerire bocconi smozzicati, frutti amari, sorsi mai assaporati.
Olga
Olga
sabato 3 agosto 2019
contraddizione
Siamo la contraddizione.
Il verbo fatto etereo.
Libertà soffocate.
Asfissie librate.
Cime deserte.
Deserti elevati.
Fuggire il raggiungibile.
Raggiungere
mai paghi
Il limite di un sogno.
Olga Tamburini
Il verbo fatto etereo.
Libertà soffocate.
Asfissie librate.
Cime deserte.
Deserti elevati.
Fuggire il raggiungibile.
Raggiungere
mai paghi
Il limite di un sogno.
Olga Tamburini
domenica 28 luglio 2019
futuro
Il futuro accarezza vagamente i pensieri di sera. Lo esorcizzo di giorno, sgranando momenti di gioia. Assaporo una solitudine scelta e pensata che sa molto di me. Mi ricorda gli archivi impolverati del mio passato, le difficoltà del mio cammino, la serenità di avere sempre me stessa.
martedì 9 luglio 2019
Nel cuore
Si entra con rispetto nel cuore della gente. Si sta in attesa, si osservano le inquietudini, si scorgono le paure e i lati nascosti. Poi ci si adagia, in silenzio, aspettando il permesso di entrare, dato senza consensi formali ma con un invito a toccarsi un po' l'anima. Forse non ci si svela mai totalmente, per timore di essere feriti. Chi delude non può aspettarsi ritorni e perdoni. Non con chi mette in gioco il suo cuore.
domenica 31 marzo 2019
vite
Ho vissuto tante vite.
La trama si infittisce,
a volte si dirada.
La tela mai si stanca
ciondola estranea.
L'ordito intanto scorre,
lontana la sua Arianna.
Olga Tamburini
La trama si infittisce,
a volte si dirada.
La tela mai si stanca
ciondola estranea.
L'ordito intanto scorre,
lontana la sua Arianna.
Olga Tamburini
sabato 9 marzo 2019
Fotogramma
Fotogramma.
Fermoimmagine.
Periferie del cuore.
Mai un figlio adagiato.
Case rosse di volti
amati
incontrati
vissuti.
Occhi salutano nostalgie.
Lacrime asciugano dolori.
Ai bordi
rimargino rimpianti.
E dove inizia tutto
tu
altalena di vuoti
e pienezze
mai colme.
Fermoimmagine.
Periferie del cuore.
Mai un figlio adagiato.
Case rosse di volti
amati
incontrati
vissuti.
Occhi salutano nostalgie.
Lacrime asciugano dolori.
Ai bordi
rimargino rimpianti.
E dove inizia tutto
tu
altalena di vuoti
e pienezze
mai colme.
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