martedì 5 novembre 2019

Non conosco il vuoto che lacera il tuo cuore. Mi avvicino con silenzio e pazienza, da lontano scruto un sentimento.
Riconosco un mio mattino imbronciato, molte paure, il vuoto di anni. Riconosco la ferita di secoli, del dolore degli uomini passato eppur nuovo. Sa di sale e nuvole grigie.
Si dilata un poco il tuo cielo, solo un attimo, mi annido, mi faccio sorriso, sole, solo silenzio.
Siamo estranei, ripeto a te stesso. Non siamo estranei, ripeto a me stessa. Giusto il tempo di un desiderio rimasto a guardare stupito.
Sono nuvola quando ti incontro.
Sono sole, un mattino imbronciato, il tuo cielo.

Olga Tamburini

Gustav Klimt, Upper portion of two lovers 1908


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