sabato 9 novembre 2019

Sulla tua spalla sono sparite le paure. Mi chiederai un ricordo o un silenzio. Ti racconterò il riscatto di un tempo presente, delle mille solitudini di sere passate senza un cuore da ascoltare e mani per contare la distanza da un battito di felicità. Un attimo, un solo attimo, per deporre le armi della malinconia e le cento difese di un sentimento.
Sulla tua spalla avrei voluto dire alla ragione vola tra questi pensieri che odorano di vita, spezza il cerchio di abitudini e fatti mare, tempesta, ruggito. Invece, planando tra il collo e un cuore distratto a cui badare, sono rimasta in un tuo silenzio perduto.
In quell'assenza ho ritagliato un ricordo e un'attesa. Era la mia casa, il tuo sogno, un sorriso. Ero al sicuro, scoperta, indifesa. Eri voragine, volo, inquietudine. Eravamo il sospetto di un quasi addio che può salvarci dalle solitudini.


Olga Tamburini

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