domenica 22 febbraio 2015

Arabeschi di intricate solitudini

Arabeschi di intricate solitudini si stagliano sulla tua pelle, quasi strade ora aperte ora chiuse, lasciano passare parole. La luce di un’alba incredula si fa strada sul tuo corpo. Sul tuo petto, pochi passi di distanza dal cuore, s’aggrovigliano pensieri dal sapore della nostalgia: quasi increduli i varchi di serenità, sempre brevi, sempre distanti, pronti a naufragare nell’attimo stesso in cui raggiungono i tuoi occhi.

Mai notte in questo tempo, mai tempo in questo spazio.

Indisturbato, hai varcato la soglia dei miei silenzi e restituisco parole, arrampicate in un cielo solo nostro da respirare, equilibrio di sguardi fugaci e incerti dove sono racchiusi i contorni indefiniti del presente e le ombre del passato.
Un gioco,il tuo sguardo: dilatare il pudore fino ad arrivare all'attimo che racchiude il pensiero di un domani. E lì non chiederti mai più "tornerai?".



Immagine: Samantha Bosque - Deconstrucción


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