mercoledì 26 ottobre 2022

malinconia dissipata

Questa è la storia di una malinconia dissipata, iniziata di notte, quando le ombre si allungano e penetrano ovunque, tra le ossa e i pensieri distesi, due occhi nel buio, silenzio di sé. La nebbia al mattino, eclissi nel cielo, si ostacola il mondo tra sguardi e sentieri. Un uomo si volta e non tende la mano, poi solo un riquadro un po’ spento di semi, finestra appannata come i pensieri.
Questa è la storia dei vostri occhi smarriti. Vi ho accolti in questo riquadro un po’ spento. Vi ho detto la mamma è volata nel cielo ma c’è, è in voi ogni volta che fate un po’ squadra e vi amate, la fate rivivere dentro uno sguardo, un sorriso, il bisogno di un ciao, ti aiuto, ti sento, ti ascolto, ti vivo.
Questa è la storia di una mancanza che galleggia e aleggia, senza perdono. Vi posso abbracciare? Vi dico. Ma sì e si scioglie un silenzio. Mio figlio è lontano, ma ho un po’ tutti voi da amare e curare. Saluti profondi, sentiti. Commossa rimango a guardare il mio scorcio di cielo adesso assolato. Gli eventi che vanno, incapaci di farsi annotare, un unico piano divino o terreno, il senso dei sensi appeso a una voce, a degli occhi, a dei sogni spezzati. La consolazione della disperazione ha spesso parole scontate, ma non il cuore che si apre e si dilata, malinconia dissipata di un se.
5

 

Nessun commento:

Posta un commento