giovedì 13 novembre 2014

Primavera rubata all'inverno

Nel cielo ritagliato di foglie d’autunno, parole nascono sulla bocca, già stanche di domani. Lei si passa la mano tra i capelli, profumo di oriente tra le pieghe dei vestiti, battiti del cuore lungo le linee della pelle.
Lui addosso mezze solitudini, lasciate appese ad asciugare come fossero pensieri. La mano di lei trema, quasi foglia sospesa a cercare il suo ramo; il viso di lui una pioggia di segni, senza pause né silenzi. Intersecarsi di linee dai contorni indefiniti, perse laddove cominciano: un amore, una solitudine, un dolore. I piedi raccolti lungo un viale di erbe calpestate e scricchiolii di pensieri. Solo un piccolo gesto a distrarre i loro occhi adagiati sulla terra umida. Fermati, sospesi, arresi. Primavera rubata all’inverno, barattata con quattro parole d’amore e un buon vino. Gli occhi di lei due mandorle alzate a guardare le prime gocce di pioggia. Una nebbia avvolge i contorni lontani. Il fumo della sigaretta vende illusioni. Solo mani, poi un abbraccio e il sentiero delle labbra tra gli indugi del presente.





Immagine: Immagine: René Groebli

Nessun commento:

Posta un commento