mercoledì 2 maggio 2012

La Toscana approva l’uso terapeutico della cannabis. Una svolta anche in Italia

"Mi chiamo Lucia, ho 30 anni e la sclerosi multipla. Stavo su una sedia a rotelle, ora grazie alla cannabis cammino". Con queste parole, in una toccante lettera testimonianza che ha fatto il giro del web nel novembre 2011, si racchiudeva tutta la speranza riposta da alcuni malati di sclerosi nell’uso dei cannabinoidi nella terapia del dolore e si apriva un dibattito sulla somministrazione di sostanze stupefacenti come palliativi per alcune malattie. Lucia, assieme ad altri quattro pazienti, sperimentava gratuitamente il Bedrocan, farmaco ricavato da infiorescenze di marijuana, nell’ospedale di Casarano, in provincia di Lecce, sperimentazione resa possibile grazie a un decreto ministeriale (18/04/2007) e a una delibera della giunta regionale pugliese (308/2010). Nella lettera, la giovane donna descriveva i “miglioramenti evidenti ed eclatanti nell'andatura, nei tremori, nei dolori, negli spasmi muscolari, nella rigidità, nell'appetito, nell'umore e nel miglioramento totale della qualità di vita" e si augurava che diversi centri come quelli di Casarano riuscissero a sperimentare l’uso della cannabis a scopo terapeutico. Oggi il Consiglio Regionale della Toscana ha approvato l’uso sanitario della cannabis, da somministrare sia a casa che in ospedale a scopo terapeutico. E’ la prima legge regionale in materia, approvata già qualche giorno fa dalla Commissione sanità, con voto contrario di Pdl e Udc. L'assemblea si è pronunciata anche su una richiesta al ministero della Sanità di valutare se i cannaboidi siano da inserire nel tabellario farmaceutico. Oltre al rimborso dei farmaci, la legge regionale consentirà uno snellimento dei tempi burocratici con una somministrazione presso “le strutture del servizio sanitario regionale, Asl, strutture private (che erogano prestazioni in regime ospedaliero)”. Nel caso di Casarano, infatti, l’iter era molto complesso e partiva dalla prescrizione medica, passando per un’autorizzazione del Ministero della Salute che poi avviava una pratica in Olanda per il reperimento del farmaco somministrato ai cinque pazienti in ospedale. Nella relazione alla proposta di legge si è posto l’accento sull’efficacia farmacologica dei cannabinoidi, fondata "su acquisizioni scientifiche, sperimentazioni e pratiche cliniche sempre piu' diffuse a livello mondiale". Olanda, Canada e Stati Uniti, infatti, utilizzano da anni la somministrazione di cannabis per curare alcune malattie come la sclerosi multipla, la depressione e nel trattamento del dolore nei pazienti affetti da cancro.

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