domenica 12 maggio 2013

Sull’invenzione della guerra umanitaria in Siria. Gli australiani uccisi nel 2012 non erano volontari di una Ong ma jihadisti



Ad agosto del 2012 la notizia dell’uccisione di 4 volontari australiani ad opera delle forze di Assad aveva fatto il giro dei media. L’ABC News agency aveva riportato che Mustapha al Majzoub, uno dei militanti morti ad Aleppo, si trovava in Siria per fare carità e per svolgere “assistenza umanitaria”, nonché per porsi come mediatore tra le varie fazioni dei ribelli. In realtà, come riportato da un sito web dei martiri jihadisti, si trattava di un affiliato al Fronte di al-Nusra, così come gli altri tre uomini uccisi nel conflitto siriano. In un articolo pubblicato sul quotidiano australiano “The Sydney Morning Herald” si chiarisce definitivamente che – sulla base di notizie verificate dalla Polizia federale australiana e confermate dalle stesse famiglie - Mustapha al Majzoub, Roger Abbas, Yusuf Toprakkaya e Sammy Salma combattevano con gruppi di ribelli in diverse aree tra Maarat Numan e Aleppo. Nessun aiuto umanitario ai rifugiati che “non avevano acqua e cibo” o pellegrinaggi, come riferito da quotidiani tra cui The Australian, ma semplice affiliazione al Fronte al-Nusra in chiave anti-Assad. Ancora una volta distorsione della realtà finalizzata alla giustificazione di una guerra umanitaria e alla costruzione di un nemico da abbattere. Sulla manipolazione di guerra e la complicità dei media occidentali.

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