Gli attimi si colgono, perché nel mezzo dei tempi morti di indecisioni, seppelliti di cose non dette e frasi fatte, ci passa il vuoto riempito piano piano del lasciar andare e della disillusione. Ed è un vuoto che non trascina ma colma, perché si occupa prima o poi tutto, si sente proprio, si trasforma. Solo toccando il fondo di ogni vuoto possiamo spingere per risalire.
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