Siamo gli adulti che si vantano di aver giocato nei cortili, di essere depositari di valori di altri tempi, senza ricordare che stiamo parlando dei nostri figli, figli propri o comunque bambini, giovani e ragazzi che abbiamo in carico ogni giorno nel ruolo di educatori o semplicemente persone di riferimento.
Siamo gli adulti bravi a chiedere di dire di no, ma diamo giustificazioni per i no, assecondando le voglie e i desideri, giustificando ogni giorno la violenza verbale e fisica quando a essere chiamati in causa sono i nostri figli. Perché non concepiamo il fallimento della genitorialità e della stessa educazione.
Siamo gli adulti che danno consigli, ma che trascinano storie di dipendenza, irrisolti e vuoti, con scheletri giganteschi negli armadi e porte spalancate alla liquidità sociale.
Siamo gli adulti che credono l'autostima sia un dono, invece è un lungo e laborioso lavoro di consapevolezza.
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