Dovevano essere le tre o quattro della notte, per lei troppo assonnata per lui troppo sveglia. Le chiese di alzarsi a prenderle dell'acqua o forse erano biscotti, una televisione dalla voce alta a tenergli compagnia. Lei si buttò dal letto senza indugio, con gli occhi socchiusi e stampelle ai suoi sogni. Nel buio della stanza la luce a intermittenza del televisore disegnava strani arabeschi:
- Che bel culo, le disse. Lei prese l’acqua e tornò a dormire.
Immagine: Cristina Faleroni
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